Con Edith Bruck, Marco Belpoliti, Michele Cometa, Elèna Mortara
Dopo l’approdo al Novecento degli ultimi quattro anni, continua il viaggio in compagnia capolavori della letteratura mondiale contemporanea. Quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo è un tempo straordinario, un tempo fuori dall’ordinario: di paure e di perdite, un tempo di attesa e di grandi solitudini, di strenuo esercizio di pazienza e di memoria contro le insidie dell’oblio, contro il pericolo di dimenticare non solo il presente, ma anche il passato recente. Anche su questi temi abbiamo chiamato a riflettere scrittrici e scrittori studiose e studiosi. Saranno loro a guidarci nella lettura o rilettura di testi capitali della letteratura mondiale, con un particolare affondo sul filone ebraico della narrativa. Il corso che proponiamo quest’anno affronterà questioni cruciali della contemporaneità e straordinarie esperienze letterarie e umane, in compagnia di Primo Levi, Elie Wiesel, Edith Bruck, Saul Bellow, Isaac B. Singer.
lunedì 10 gennaio 2022 ore 16,00
Marco Belpoliti
Photo Levi: una biografia per immagini
Dettagli, espressioni e atmosfere, appuntamenti pubblici e momenti privati: ventisette fotografie compongono il profilo di un Primo Levi poco conosciuto ritratto da grandi fotografi professionisti e amici. La guida di questo viaggio è Marco Belpoliti, che ha studiato per decenni il lavoro dello scrittore e curato l’edizione completa delle sue opere. La lettura di queste immagini segue un metodo che ricalca quello dell’antropologia ed echeggia uno dei registri profondi della scrittura di Primo Levi: cogliere l’uomo attraverso gesti e segni minori, tenere insieme l’occhio poetico e quello scientifico. Per ripercorrere la via tortuosa che ha portato il chimico e testimone dei Lager nazisti a diventare scrittore attraverso la vita e l’opera di un autore che ha segnato profondamente la letteratura italiana.
Scrittore e saggista, Marco Belpoliti insegna Critica letteraria e Letterature e arti visive all’Università di Bergamo. Con Elio Grazioli dirige dal 1991 la collana “Riga” ora edita da Quodlibet; è direttore della rivista e casa editrice nel web www.doppiozero.com. Ha ricevuto il premio americano “The Bridge” per la saggistica per il libro Primo Levi di fronte e di profilo (2016). È stato Visiting Professor all’ETH di Zurigo nel 2019. Ha curato diversi volumi postumi di Primo Levi e la nuova edizione delle Opere complete in tre volumi (2016 e 2017); in precedenza i due volumi delle Opere (1997) del medesimo autore; ha curato con Nunzia Palmieri il Meridiano di Gianni Celati. Tra i suoi libri: L’occhio di Calvino (1996 e 2006), Settanta (2001 e 2010), Il corpo del Capo (2009 e 2018), Pasolini in salsa piccante (2010), Camera straniera. Alberto Giacometti e lo spazio (2012), L’età dell’estremismo (2014); Primo Levi di fronte e di profilo (2015), Pianura(2021), con cui ha vinto il Premio Dessì e il Premio Comisso; Photo Levi (2021). Nella collana “Riga” ha curato i volumi dedicati a Giacometti, Delfini, Calvino, Levi, Arbasino, Steinberg, Manganelli, Camporesi, Celati, Jesi, Brancusi, Parise. Le sue opere sono tradotte in inglese, spagnolo, francese, giapponese. Collabora con il quotidiano “La Repubblica” e il settimanale “L’Espresso”. E’ coautore del film La strada di Levi diretto da Davide Ferrario.
lunedì 17 gennaio 2022 ore 16,00
Michele Cometa
Memoria e oblio in Elie Wiesel
L’ebraismo nel secolo appena trascorso, anche prima nella diaspora dell’Ostjudentum, e naturalmente dopo la Shoah, si è proposto come religione della memoria, come cultura della memoria. In tal modo ha informato di sé la filosofia e la letteratura europea, ricordando, sia pure nella dispersione, i diritti di Israele contro ogni tentativo di dimenticare, di obliare, di obliterare quel popolo. Su questa memoria si radica l’identità del popolo, in questa memoria si salvano gli avi, la Legge, il pensiero di Israele.
È questo il tema di uno dei più struggenti libri di Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, reduce dai campi di Auschwitz e Buchenwald. Uno che ha buoni motivi per ricordare (e certamente anche per dimenticare!). Tutta l’opera di Wiesel può essere considerata una sublime variazione, letteraria, teorica e politica, sull’inevitabile conflitto tra memoria e oblio, purchè ci si intenda su cosa esattamente voglia dire “ricordare” e su quale sia il ruolo della letteratura e della scrittura nell’inesausta lotta tra memoria e oblio.
È questo il tema profondo del suo splendido romanzo L’oublié (L’Oblio, 1989).
Michele Cometa ha studiato germanistica e filosofia nelle Università di Palermo e di Colonia. Ha insegnato nelle Università di Düsseldorf, Catania, Cosenza e Cagliari. Germanista e comparatista, Cometa insegna Storia della cultura e Cultura Visuale all’Università di Palermo, dove dirige il Dipartimento di Culture e Società. Nel 2015 gli è stata conferita la Beinecke-Fellowship dello Sterling and Francine Clark Art Institute di Williamstown (MA). Tra il 2015 e il 2016 è stato Associate Research Fellow presso l’Italian Academy for Advanced Studies della Columbia University, New York. Nel dicembre 2019 ha ricevuto la Winckelmann-Medaille, prestigioso premio assegnato a germanisti, archeologi e storici dell’arte che si sono distinti nello studio dell’opera di Winckelmann e della cultura tedesca dell’età di Goethe. Fra le sue pubblicazioni più recenti: La scrittura delle immagini. Letteratura e cultura visuale (2012); Mistici senza Dio. Teoria letteraria ed esperienza religiosa nel Novecento (2012); Archeologie del dispositivo (2016); Perché le storie ci aiutano a vivere. La letteratura necessaria (2017); Il Trionfo della morte di Palermo. Un’allegoria della modernità (2017); Letteratura e darwinismo. Introduzione alla biopoetica (2018); Come si studia la cultura. Pratiche, tattiche e forme di scrittura (2019); Goethe e i Siciliani. Il dialogo delle affinità (2019); Cultura visuale (2020).
lunedì 24 gennaio 2022 ore 16,00
Edith Bruck
La mia università
La mia Università si chiama Auschwitz. Luogo assunto a simbolo del Male tra 1635 campi di concentramento nella civilissima Germania, di cui alcuni nei paesi occupati e alleati con Hitler, compresa l’Italia. Università, dove si impara tutto per sempre, anche a conoscere se stessi:l’antropologia, la filosofia, la storia, la psicologia, la fede e la religiosità, il valore della vita e del pane.
Scrittrice, poetessa, traduttrice, sceneggiatrice, regista, Edith Bruck è nata in Ungheria, in una famiglia modesta e numerosa. Nel 1944, poco più che bambina, il suo primo viaggio la conduce nel ghetto del capoluogo e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua. Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un’autobiografia che ha per tappe l’infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città, da cui il marito Nelo Risi trae l’omonimo film. È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Transit (1978), Lettera alla madre (1988), Nuda proprietà (1993), Quanta stella c’è nel cielo (2009, trasposto nel film di Roberto Faenza, Anita B., e ancora Privato (2010), La donna dal cappotto verde (2012). Presso La nave di Teseo sono usciti La rondine sul termosifone (2017), Ti lascio dormire (2019) e Il pane perduto (2021, vincitore del Premio Strega Giovani 2021 e del Premio Letterario Viareggio-Rèpaci 2021).
Nelle sue opere ha reso testimonianza dell’evento nero del XX secolo. Nella sua lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in svariate lingue. Ha sceneggiato e diretto tre film e svolto attività teatrale, televisiva e giornalistica.
lunedì 31 gennaio 2022 ore 16,00
Elèna Mortara
L’epoca d’oro della narrativa ebraico-americana: i Nobel a Saul Bellow e Isaac B. Singer
La lezione riguarderà il filone ebraico della narrativa contemporanea negli Stati Uniti, e in particolare quella che può definirsi come “l’epoca d’oro” della letteratura ebraico-americana, la cui fortuna fu sancita nella seconda metà del Novecento dal conferimento dei premi Nobel per la letteratura agli scrittori Saul Bellow (1976) e Isaac Bashevis Singer (1978). Si approfondirà la conoscenza dell’opera di questi due autori tra loro molto diversi, ma rappresentativi di una cultura emergente in quel paese oltre oceano, cercando di comprendere i motivi profondi e il significato di questi riconoscimenti, e ascoltando la voce di questi protagonisti della letteratura ebraica diasporica.
Già docente di Letteratura anglo-americana all’Università di Roma “Tor Vergata”, Elèna Mortara è membro della Associazione Italiana di Studi Nord-Americani (AISNA), della European Association of American Studies (EAAS) e della International American Studies Association (IASA). Visiting Fulbright Scholar presso la Columbia University, New York, ha curato, fra l’altro, l’edizione critica, per i Meridiani Mondadori, delle opere (1959-1986) di Philip Roth, di cui ha raccolto, nel dicembre del 2017, l’ultima intervista. Ha scritto saggi su Saul Bellow, Isaac B. Singer e Bernard Malamud, anch’essi incontrati personalmente. La letteratura ebraico-americana è uno dei temi privilegiati di ricerca, come dimostrano le sue molte pubblicazioni. Fra i libri, le monografie su Bernard Malamud e Saul Bellow nei Contemporanei curati da Zolla; saggi su altri scrittori ebrei americani, quali i classici di fine ’800-inizio ’900, Emma Lazarus e Abraham Cahan, e, tra i contemporanei, Alan Lelchuk, Mark Mirsky. Si segnalano anche i suoi studi su tematiche transnazionali e di incontro tra le culture, in particolare il volume Writing for Justice grazie al quale ha vinto il premio europeo “American Studies Network Book Prize” 2016.
Contributo di partecipazione ai 4 webinar
30 euro
a tutti gli iscritti sarà inviato poi il link per visionare anche successivamente i 4 incontri
Iscrizioni aperte fino al 9 gennaio
anche on line con mail a info@liberauniversitacrostolo.it, allegando ricevuta di pagamento tramite
bonifico bancario di 30 euro Iban LUCIT25D0200812834000100351436