Francesca Fauri
L’integrazione economica europea: le sfide del passato e quelle attuali
In questo seminario vorrei affrontare le sfide che hanno minato il percorso verso una maggiore interazione economica europea a partire dagli anni Cinquanta. Se i difficili anni Settanta hanno rallentato il cammino europeo, fu proprio in questo periodo che vennero poste le basi per una maggiore cooperazione in campo monetario, data la riuscita creazione di un unico mercato. Il sistema monetario europeo nato nel 1979 (Sme) garantì diversi anni di stabilità monetaria all’area europea e il suo successo infuse il necessario entusiasmo per compiere anche l’ultimo passo verso l’unificazione monetaria con la firma del Trattato di Maastricht nel 1992. La recessione del 2008 ha provocato irrigidimenti e tensioni tra stati membri, a cui si sono aggiunti i timori di uscita dei paesi più fragili dall’area euro. Anche se alla fine effettivamente il paese che ha lasciato la UE è stato il più euroscettico, la Gran Bretagna. Contestualmente alla crisi, nuovi strumenti finanziari sono stati introdotti per aiutare i paesi in difficoltà e nuove regole hanno intensificato la realizzazione del progetto di unione bancaria, mentre coesione e innovazione sono tra gli obiettivi più importanti che oggi guidano la spesa dei fondi europei negli stati membri. Tanto che non è stato difficile decidere di dedicare una fetta importate del bilancio europeo ai paesi più colpiti dal Covid-19. Insomma, pur tra mille difficoltà, l’Europa non si è certo arenata, si muove velocemente, affronta le disfatte e accetta continuamente nuove sfide, nonostante un clima politico sempre più avverso.