INCONTRI CON LA FILOSOFIA E IL DIRITTO
di Umberto Curi
con l’autore dialogano Annamaria Contini e Celestina Tinelli
Umberto Curi affronta un interrogativo che accompagna fin dall’antichità la riflessione sul diritto: la pena può risarcire il male inflitto? La vendetta sta alla barbarie come la giustizia sta alla civiltà. È l’equazione che tutti ci ripetiamo, compiaciuti di esserci lasciati alle spalle la violenza sommaria del «sangue chiama sangue».
Ma siamo sicuri che tra vendetta e giustizia non ci sia alcun legame? In realtà la pena prevista da entrambe risponde a uno stesso principio, quello di proporzionalità` tra gravità del reato e castigo comminato. Nella civilissima azione penale agisce ancora qualcosa di arcaico e irrisolto. «Dove mai avrà termine, dove mai cesserà, finalmente placata, la forza della vendetta?» Il quesito angoscioso di Eschilo non smette di riecheggiare drammaticamente dopo migliaia di anni. Ci siamo inciviliti, abbiamo concepito sistemi penali avanzati, ma la pena continua a tingersi del «colore dell’inferno», secondo l’espressione di Simone Weil.
L’idea di giusta retribuzione della colpa attraverso una pena adeguata, su cui si regge l’odierna civiltà giuridica, a ben vedere è antichissima: l’equità che intende garantire era invocata anche dall’ingiunzione biblica «frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente» e dalla legge del taglione fissata dalle Dodici Tavole romane. Nato per disattivare l’inesorabilità sanguinaria della vendetta, il paradigma retributivo procura sofferenza all’offensore senza poter alleviare il dolore della vittima, e appare privo di fondamento razionale.
Lungo il tragitto, che gli è così familiare, dalla grecità alla modernità – dai presocratici a Nietzsche, fino a Ricoeur e Girard – Umberto Curi si soffermerà sulla sostanziale insensatezza della pena, i contenuti mitologici che involve, i tentativi di scioglierne le aporie o di spezzarne il meccanismo facendo appello a una logica diversa, come quella paolina della misericordia.
Il libro Il colore dell’inferno è edito da Bollati Boringhieri