Daniele Benati è nato a Reggio Emilia ed è laureato in Lingue e Letterature Straniere Moderne. Ha insegnato in diverse università di Irlanda, Stati Uniti e Ungheria. Ha tradotto e curato opere di scrittori irlandesi e americani, fra cui James Joyce, Samuel Beckett, Flann O’Brien, Ring Lardner, Castle Freeman, Miriam Toews e Brian Friel. Assieme a Gianni Celati ha tradotto e curato l’antologia Storie di solitari americani (Rizzoli 2006) e ha curato l’edizione americana del monologo teatrale Carta canta di Raffaello Baldini (Bordighera Press, Florida, 2000). Ha pubblicato le seguenti opere di narrativa: Silenzio in Emilia (Feltrinelli 1997, Premio Loria 1997, finalista Premio Chiara 1998); Cani dell’inferno (Feltrinelli 2004, finalista Premio Bergamo 2005; Quodlibet 2018); Opere complete di Learco Pignagnoli (Aliberti 2006); Un altro che non ero io (Aliberti 2007); Baltica 9 (con Paolo Nori, Laterza 2008). E’ stato redattore dell’almanacco letterario Il Semplice (Feltrinelli 1995-1997) e della rivista L’accalappiacani (Derive&Approdi, 2006-2010).
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