Nunzia Palmieri
Il corpo comico nello spazio. Gianni Celati, il gesto, il romanzo
All’epoca dei suoi esordi come narratore, alla fine degli anni Sessanta, Celati riflette sugli aspetti corporei della scrittura, andando alla ricerca di una lingua viva che non fosse pura imitazione dell’espressione orale, ma che si affidasse a una struttura del tutto nuova e non ancora sperimentata: il saggio Parlato come spettacolo, uscito nel 1968, indica una direzione a cui Celati rimarrà sempre fedele, seppure con aggiustamenti progressivi, mettendo a punto una scrittura che riproduce gli effetti del parlato attraverso regole proprie, attingendo in parte ai gerghi e ai tic della lingua colloquiale, in parte alla sintassi approssimata delle conversazioni quotidiane o ai deliri dei folli, ma soprattutto inventando di volta in volta, a seconda delle esigenze espressive, un repertorio di movenze rimiche e di costruzioni sintattiche per rompere gli schemi narrativi codificati e produrre una forma di apprendimento partecipativo che richiama il rapporto con l’immagine cinematografica e con il gesto teatrale. Quella che Celati definisce parola parlata con effetto spettacolare richiede una sorta di rappresentazione corporea, vera o immaginaria, corredata da «mimica, intonazioni emotive, pause, enfasi».
I suoi romanzi degli anni Settanta, da Comiche alla trilogia dei Parlamenti buffi (Le avventure di Guizzardi, La banda dei sospiri, Lunario del paradiso) mettono in scena, con modalità diverse, la poetica della scrittura come “mossa comica”, come gesto fulmineo e sorprendente, come andamento insieme rigoroso e divagante, quasi a ritmo di jazz.
Nunzia Palmieri è professore associato di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Bergamo. Nelle sue ricerche privilegia una prospettiva comparatistica, occupandosi dei rapporti fra narrazioni, arti visive e nuovi paesaggi. È stata visiting professor presso l’Université Lyon 2 e ha partecipato al progetto di ricerca Paradigmi della creatività in partenariato con l’Université Paris Sorbonne. Fa parte del comitato scientifico della rivista Elephant&Castle e della collana “Dietro lo specchio” per l’editore Quodlibet. Fra le sue pubblicazioni a carattere monografico: Beppe Fenoglio. La scrittura e il corpo, Le Lettere; Visioni in dissolvenza. Immagini e narrazioni delle nuove città, Quodlibet; Italo Calvino, Mondadori. Di Stendhal ha tradotto Vita di Henry Brulard e Armance. Ha curato Il canzoniere di Umberto Saba per Einaudi; ha partecipato all’edizione delle opere di Italo Svevo nella collana “I Meridiani” Mondadori, con l’edizione critica di Senilità e Una vita; per i “Meridiani” ha curato anche il volume Gianni Celati, Romanzi, cronache, racconti. Al cinema di Celati e al suo rapporto con le arti visive sono dedicati i volumi Documentari imprevedibili come i sogni (Fandango) e Animazioni e incantamenti (L’Orma).